Penso che questa sia la comunità adatta per questo tipo di discussione: sharenting è la tendenza di mamme e papà a condividere sui social la vita dei propri bambini. Un fenomeno comune, che nasconde anche molti rischi. Meglio astenersi o è possibile postare responsabilmente.
Dai giochi al parco al primo giorno di scuola, e vacanze, merende, recite, feste e compleanni. Tutti momenti ordinari e straordinari della vita di un bambino, immortalati e incollati digitalmente sui profili Facebook, Instagram e TikTok di mamme e papà. I social network sono diventati i nuovi album di famiglia, e non c’è nulla di più naturale di un genitore che si vanta dei figli. Ma quali conseguenze possono derivare dal postare sui social foto e video dei propri bambini?
Nel 2021, secondo i dati raccolti da Security.org, il 77% dei genitori ha condiviso storie, video o immagini dei figli sui social media (nell’80% dei casi ciò è avvenuto con l’indicazione dei veri nomi dei minori). Secondo le previsioni della Barclays Bank, l’upload indiscriminato di contenuti multimediali con protagonisti i nostri bambini sarà la causa dei due terzi dei furti di identità che i giovani dovranno affrontare entro la fine del decennio. Ciò produrrà 7,4 milioni di questi eventi ogni anno entro il 2030, per un costo di 667 milioni di sterline l’anno.
@skariko c’è anche un’altra domanda altrettanto importante che bisognerebbe porsi:
“siamo al sicuro dal rischio che i nostri figli non ci chiedano i danni morali e materiali per le foto che noi, tutori legali, abbiamo deciso di distribuire pubblicamente a cani e porci, anche taggandoli e popolandoli di dati e metadati su server di paesi non sottoposti al Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali?” 😅
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