COME FUNZIONA DAVVERO L’ALGORITMO PER STANARE LA ‘NDRANGHETA

All’interno dell’alleanza dell’Interpol contro le cosche calabresi, l’Italia sta sviluppando un sistema informatico per analizzare informative e dati grezzi sulle infiltrazioni mafiose e anticipare le mosse future.

Gli affari sporchi della ‘ndrangheta non conoscono confini. Lo mette nero su bianco una delle ultime relazioni della Direzione investigativa antimafia (Dia). “Anche all’estero - scrivono gli inquirenti - le cosche sono in grado di sfruttare tutte le opportunità offerte dai differenti sistemi normativi”. Lo fanno “privilegiando l’insediamento in Stati meno attivi sul piano della cooperazione giudiziaria” con l’Italia, prosegue il rapporto, e dove è più semplice reinvestire “capitali illeciti”. Anche i “lunghi periodi di latitanza trascorsi dai boss calabresi all’estero” sono per gli inquirenti una cartina di tornasole della “capillare ramificazione della ‘ndrangheta fuori dai confini nazionali”.

Ed è proprio su questa inarrestabile espansione che vuole far luce un sistema informatico attualmente in via di sviluppo da parte delle forze dell’ordine italiane. Un complesso database governato da numerosi algoritmi in grado di estrarre e mettere a sistema informazioni provenienti da molteplici fonti in modo da individuare ricorrenze, unire i puntini, collegare tracce. E trovare quelli che il prefetto Vittorio Rizzi, vicedirettore generale del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e direttore della polizia criminale, chiama i “segnali premonitori di questa espansione”.

@faffa Laura #Carrer e Luca #Zorloni ci raccontano il dietro le quinte in questo articolo di #Wired