Le PET, acronimo dell’espressione “Privacy Enhancing Technologies” (Tecnologie di potenziamento della privacy), costituiscono un fenomeno che non è nuovo e risale a metà degli anni ‘90.

Difatti, nel 1995 il titolo di un innovativo rapporto commissionato dal Commissario per l’informazione e la privacy dell’Ontario, in Canada, e dall’Autorità olandese per la protezione dei dati1 conteneva la frase “Privacy-enhancing technologies: the path to anonymity” (Tecnologie per la tutela della privacy: il percorso verso l’anonimato).


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